sabato 23 gennaio 2010

23.01.10 - Resoconto - Parte 5

Ben tornati a tutti.

Ero arrivato alla pardita del lavoro e alla nuova entrata della Margot Produzioni.

Beh, la situazione non era buona, perniente. Mi ritrovavo dalla mattina al pomeriggio, fuori della sede della TV con il foglio di licenziamento in mano e una prospettiva buia davanti a me.
E' stato un colpo veramente forte e l'ho accusato in pieno: ho lavorato in tre TV e ho sempre avuto il tempo indeterminato e trovarmi con quel foglio in mano era come sentirmi nudo, non avevo più un lavoro (non per colpa mia), non avevo uno stipendio fisso ma la mia situazione matrimoniale comunque era solida, però sapevo che ben presto sarebbero arrivati i problemi. Inoltre, mia moglie stava per finire il periodo di Sostegno alla Disoccupazione.
Il mio amico Enzo mi disse di andare da lui alla ImageArtStudio e nel frattempo mi stavo preparando ad andare su un set, come assisstente alla regia, per un videoclip della Margot.
Raccontai quello che mi è successo ai ragazzi e loro mi dissero: "Se le cose sono andate così, ci sarà un motivo. Dovrai per forza fare Caronte".
Attraversai un periodo di depressione, tanto che mi ammalai, in più ci si mise anche un forte dolore alla gamba sinistra, che mi sto trascinando tutt'ora, e dovetti fermare tutte le mie attività perché qualsiasi mossa che facevo mi causava dei dolori sia alla gamba che alla schiena. Feci delle visite per tutto il mese di Novembre e uscì fuori che ho una dozzina di ernie su tutta la spina dorsale. Mi consigliarono di fare nuoto correttivo, ma ora come ora, con il minimo del sussidio di disoccupazione, non posso proprio permettermelo e quindi mi imbottisco di farmaci per non sentire il dolore, per ora.

Siamo arrivati alla fine, ragazzi. Questo è la prima parte: il resoconto della mia avventura con Caronte.

Da ora in poi, inizierà una nuova sezione che sarà caratterizzata dal vero e proprio diario di produzione.

Vi lascio dicendovi che il progetto di Caronte è in continua evoluzione, tutto quello che ho raccontato fin'ora è solo l'inizio di questa avventura. Dalla prossima lettera, inizierà il cammino, non proprio giorno per giorno, di questa produzione tanto tortuosa. Sì, tortuosa! Perché in Italia non c'è il concetto di Cinema come Industria, come in America. Certo, la qualità del cinema italiano è molto d'essai se mi fate passare il temine.
La mia missione, sperando di poterla portare a termine, è quella di portare il cinema di genere fantascientifico in Italia e poco importa se per farlo dovrò scendere a compromessi con una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti o con un capolavoro da oscar, basta che ci sia, e se il mio film Caronte deve essere un film d'essai ne sarò lusingato, e se sarà un Cinepanettone, tanto meglio. Una cosa conta: bisogna svegliarsi, guardarsi un pò intorno e scoprire che i cugini francesi, gli inglesi, i tedeschi, addirittura gli spagnoli e i russi sfornano film di fantascenza, mentre noi, che corriamo ad affollare i cinema con i Pirati, i Maghetti, i Vampiri e gli Avatar, facendoli diventare dei veri e propri fenomeni multimediali, facciamo commedie, commedie sentimentali, commedie drammatiche, commedie comiche, drammi giudiziari e polizieschi.

Mi dite chi ha detto che un film fantascentifico non può essere scritto, girato e proiettato da italiani nei cinema italiani, perchè non lo guarderebbe nessuno?

Un abbraccio a tutti e grazie di essere arrivati fino a questa riga.


Lunga Vita e Prosperità…
al Cinema Italiano!!!